DIETOTERAPIA

Diete per patologie

Dott. Vergani - Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione

Molti sono gli ambiti di intervento in cui è utile rivolgersi allo Specialista in Scienza dell’Alimentazione per intraprendere una Dietoterapia personalizzata e specifica per il proprio caso clinico:

  • Sovrappeso, Obesità e Grande Obesità

    Sono certamente le patologie più diffuse per cui si chiede di poter iniziare una dietoterapia. E’ importante sottolineare come l’obesità colpisca fin dalla più tenera età e come sia importante, per vincere la sua progressione che il pediatra prima ed in seguito il dietologo possano seguire il paziente durante la fase di crescita, per impedire al peso di aumentare in modo da creare complicanze temibili alla salute del bambino di oggi e dell’adulto di domani.

  • Sottopeso e malnutrizione

    Sono un altro aspetto molto diffuso e poco conosciuto della professione dello Specialista in Scienza dell’Alimentazione, chiamato a fare diagnosi delle cause del mancato raggiungimento dei livelli raccomandati di peso corporeo di cui soffrono tantissimi persone. Occorre naturalmente escludere la presenza di cause metaboliche, ormonali e procedere poi con la formulazione di una dieta adeguata in nutrienti, a facile assorbimento e, nei casi più severi, procedere alla prescrizione di integratori alimentari specifici a seconda del malassorbimento intestinale rilevato.

  • Diabete

    E' una grave malattia a grande diffusione sociale che si giova grandemente della corretta dietoterapia, finalizzata ad ottenere un buon controllo glicemico in tutte le ore del giorno e della notte, evitando i rischi per la salute determinati da iperglicemia od ipoglicemia. Anche le persone che sono già in terapia farmacologica devono pensare a rafforzare l’efficacia della terapia con farmaci unendo un ulteriore e potente farmaco naturale: la dietoterapia a controllo glucidico e lipidico.

  • Ipertensione

    E' una malattia che affatica il cuore e la circolazione, aumentando il rischio di cardio e vascolopatie. L’eccessivo uso di sale da cucina, dadi per brodo, estratti ricchi di sale, accentuatori di sapidità, prodotti conservati in scatola, cibi precotti e/o precucinati ricchi di sale, condizionano molto la comparsa precoce di ipertensione, il progredire e l’aggravarsi di questa grave patologia metabolica. La dietoterapia iposodica, a controllo di assunzione di lipidi saturi, con giusto apporto di grassi insaturi e polinsaturi, consente spesso di rendere più efficace la terapia farmacologica e, in molti casi fortunati, di abbandonare la dipendenza dai farmaci, ottenendo una normalizzazione stabile nel tempo della nostra pressione arteriosa.

  • Ipercolesterolemie ed Ipertrigliceridemie

    Sono condizioni di serio rischio per la nostra salute, infatti colesterolo e trigliceridi, pur essendo elementi essenziali per la formazione di alcune componenti strutturali del nostro organismo, devono essere comunque presenti nella circolazione sanguigna in quantitativo ottimale. Una loro eccessiva crescita aumenta il rischio di malattie cardiache e della circolazione, motivo per cui ogni aumento dei valori di colesterolo e trigliceridi è meritevole di serio approfondimento diagnostico e di mirata terapia, sia farmacologica che dietetica. Conoscere i cibi ricchi di colesterolo, evitare gli eccessi a tavola che possono causare accumulo di colesterolo e trigliceridi, riportare le nostre abitudini nutrizionali in perfetto equilibrio rispetto a quanto indicato dalle Linee Guida per una corretta nutrizione, sono tutti elementi di grande aiuto nella prevenzione e nella cura delle dislipidemie.

  • Stipsi

    Un sintomo fastidioso e molto diffuso tra la popolazione, che spesso tende subito ad utilizzare prodotti naturali e/o farmaci lassativi per risolvere questo disagio, senza interrogarsi se vi siano errori alimentari alla base del problema. Il primo aspetto da ponderare è l’assunzione di sufficiente quantità di acqua, nella nostra giornata alimentare, in quanto una scarsa introduzione di acqua non consente di “attivare le fibre presenti nella nostra alimentazione”. Un altro aspetto, come ora appena accennato, è assicurare la corretta presenza di fibre alimentari nella nostra dieta giornaliera. Proprio la contemporanea presenza di fibre alimentari insolubili e di acqua può normalizzare il transito intestinale e risolvere una buona quantità di stipsi che magari perduravano da tempo, facendoci dimenticare totalmente la dipendenza dai farmaci lassativi.

  • Gotta

    Non è una malattia fuori moda o, come si studiava un tempo, tipica della società benestante, che abusava del consumo di carne, ammalandosi di gotta. Oggi il pericolo di ammalare di gotta è reale e diffuso soprattutto tra i giovani, in quanto oltre a mangiare molta carne, spesso nelle palestre vengono indotti ad utilizzare prodotti ed integratori proteici dedicati a chi faccia sport ed il loro eccesso può far ammalare di gotta. Le diete iperproteiche, spesso auto prescritte e oggi tanto di moda tra coloro che desiderano perdere peso in breve tempo, sono un altro rischio reale di andare incontro a questa malattia, assolutamente non scomparsa dalla circolazione. Se poi i giovani uniscono il rischio metabolico della dieta iperproteica senza controllo medico al consumo di bevande alcooliche e/o di superalcoolici, ecco che il rischio di precipitazione di cristalli di acido urico diviene quasi una matematica certezza. La corretta dieta è in grado di allontanare il rischio di eccessi proteici a tavola e l’astensione dall’alcool etilico sarà di grande giovamento per non farci ricadere in episodi dolorosi di gotta articolare, prevenire la grave gotta renale e sentirci notevolmente più in forma, sia quando siamo impegnati nelle faccende quotidiane, sia che quando intendiamo praticare attività sportiva.

  • Reflusso Gastroesofageo

    Ernia jatale e reflusso gastroesofageo sono due termini molti noti a tanta parte della popolazione che ne soffre. La terapia farmacologica ha scoperto ed utilizzato alcune molecole in grado di controllare la sintomatologia e la storia della malattie, occorre però affermare che l’abitudine di mangiare in fretta, senza assicurare una corretta masticazione ed insalivazione dei cibi, sta dando una grossa mano all’aumento della diffusione di questa affezione. La dieta corretta, inoltre, ci insegna ad escludere tutta una serie di alimenti che sono in grado di stimolare la secrezione e/o motilità gastrica e quindi far nascere il problema reflusso. Pasti piccoli, equilibrati e frequenti, evitare accuratamente l’assunzione dei cibi controindicati, sono accortezze nutrizionali che possono aiutare la terapia farmacologica non solo a risolvere i momenti più acuti della malattia ma, grazie alla dieta specifica per ernia jatale e per reflusso gastroesofageo, consentono a volte di non dover assumere la terapia farmacologica a lungo termine, utilizzando i farmaci specifici solo “al bisogno”, nei momenti di eventuale riacutizzazione della patologia.

  • Meteorismo

    Un disturbo che affligge, spesso associato a flatulenza, molte persone, la quali presentano problemi digestivi a volte trascinati da parecchi anni. La vita moderna aiuta la comparsa di questa fastidiosa patologia, obbligandoci a ridurre sempre più i tempi dedicati all’alimentazione e proprio la masticazione affrettata e l’ingurgitare bocconi di grosse dimensioni, costringe poi ad un super lavoro il nostro intestino, costretto alla fine a lasciare sostanze indigerite nel suo lume interno ed a creare tutti i presupposti per la fermentazione eccessiva e la comparsa conseguente di meteorismo e flatulenza. Esistono comunque, al di là della velocità della presa di cibo, alcuni alimenti che possono dare luogo, con maggiore frequenza di altri, a meteorismo e flatulenza. La moderna dietoterapia è certamente in grado di aiutare il paziente affetto da meteorismo e flatulenza a ritrovare il giusto equilibrio alimentare e consentire al nostro apparato intestinale di compiere una fase digestiva ed un assorbimento di nutrienti decisamente più facile.

  • Epatopatie

    Il fegato è davvero la nostra “centrale metabolica” e la sua salute è basilare, ad ogni età, per farci sentire bene e pieni di energia. Spesso dimentichiamo questo principio di prevenzione ed affatichiamo il nostro fegato obbligandolo a “lottare” con fritti, grassi, coloranti, conservanti, addensanti, emulsionanti, residui chimici, pasti troppo abbondanti, pasti troppo frugali, digiuni prolungati, diete squilibrate in nutrienti … e molte altre occasioni ancora di farlo ammalare! In realtà l’alimentazione equilibrata è la vera “arma vincente” per fare prevenzione e rispettare il lavoro insostituibile compiuto ogni giorno dal nostro fegato, in modo da assicurarci non solo “lunga vita” ma “ottima qualità della nostra vita”.

  • Nefropatie

    Il lavoro instancabile compiuto ogni giorno dai nostri reni è grandioso, in quanto essi sono in grado di filtrare, nelle 24 ore, ben 180 litri di acqua, concentrando poi le sostanze disciolte e provvedendo selettivamente ad eliminare, sotto forma di urine, soltanto le sostanze tossiche per il nostro organismo, trattenendo invece le sostanze utili per noi. Quando i reni ammalano tutto il nostro organismo ne risente gravemente, fino alle estreme conseguenze della morte, oggi evento raro, grazie al progredire della scienza medica ed alla presenza, per i casi più gravi, della dialisi e del trapianto renale. La corretta alimentazione può svolgere un ruolo cardine nell’aiutare tutte quelle persone che dovessero presentare fragilità renale, in modo da non sovraccaricare i nostri “organi depuratori” a mantenere la loro capacità di corretto funzionamento nel tempo. Le mode dietetiche che spingono per la aumentare fortemente la quota proteica assunta, a solo scopo dimagrante, minano la funzionalità renale, obbligando i reni ad un lavoro extra non solo non necessario, ma spesso che non porta nessun frutto a chi desideri perdere peso.

  • Astenia

    Alcune persone non presentano una specifica malattia, non hanno esami ematici fuori dalla norma … eppure non si sentono in piena forma e benessere, sono facilmente preda di stanchezza, non riescono a vivere in modo davvero dinamico. E’ certamente possibile aiutare coloro che si sentono preda di “astenia” con una seria indagine alimentare, alla ricerca di eventuali carenze e/o eccessi nutrizionali che “appesantiscano fegato e rene” impedendo al nostro organismo di sentire ed utilizzare tutta l’energia disponibile. A solo titolo di esempio possiamo affermare che una lieve carenza di magnesio ostacola la liberazione di energia fornita dai cibi assunti; un lieve ammanco di ferro o una sua bassa biodisponibilità può causare stanchezza, inoltre il buon funzionamento del nostro organismo è un equilibrio complesso, dove vitamine, sali minerale e principi energetici, devono giocare un ruolo importante ma rispettoso e non prevaricante. La moderna dietologia è in grado di affiancare il paziente astenico e ricercare con lui nuovi equilibri nutrizionali per far sentire più energica e salute ad ogni età e momento della vita.

Molte più numerose sono le malattie che possono trovare giovamento, attraverso la realizzazione di una dietoterapia personalizzata e volta a risolvere le conflittualità alimentare che ciascuno di noi può presentare. Lo Specialista in Scienza dell’Alimentazione è sempre disponibile ad ascoltare le nostre esigenze di migliorare l’alimentazione quotidiana e giungere a vivere in piena forma fisica ed in ottima salute.

Dietoterapia Sottopeso

Pensiamo ad esempio a persone con malassorbimento di nutrienti, oppure pazienti colpiti da dissenteria, con scariche di feci ripetute, perdita di nutrienti e di sali minerali importanti.

Marcati segni di malnutrizione si riscontrano anche in persone con febbre elevata, con ustioni diffuse oppure semplicemente in coloro che seguono regimi dietetici ricchi in chilocalorie ma fortemente carenziati per quanto riguarda alcuni nutrienti indispensabili per la salute del nostro organismo.

Alcune malattie quali l’ipertiroidismo possono accelerare a tal punto il nostro metabolismo da causare un ipercatabolismo proteico e un aumento importante delle necessità in chilocalorie pro die. Fenomeni di infezioni importanti causano una necessità aumentata di difese immunitarie, di cui non sempre si tiene il dovuto conto, sottostimandone a volte la reale portata.

Persone con sanguinamento anche occasionale, ad esempio per problematiche emorroidarie, possono manifestare ben presto anemia e carenza di ferro, pur mangiando in modo adeguato e non particolarmente squilibrato.

L’ospedalizzazione prolungata, l’uso di farmaci, alcool, droghe, può condizionare molto il nostro organismo e causare carenze assolute o relative di nutrienti che, se non prontamente riequilibrate, possono avviare il processo di malnutrizione.

Una volta iniziato, il fenomeno malnutrizione è causa di riduzione di efficacia del sistema immunitario, scarsa riparazione di ferite, impossibilità di accrescimento nei bambini e adolescenti, indebolimento delle componenti muscolari ed ossee.

Occorre dunque saper riconoscere, classificare e trattare prima possibile, non solo nei Paesi in cui la fame è drammaticamente presente, ma anche nella ricca Europa, i casi di sottopeso semplice o di vera malnutrizione, intervenendo in modo mirato per ripristinare la giusta capacità di ricambio tessutale e di supporto energetico adeguato ai fabbisogni nutrizionali che le linee guida indicano come ottimali per mantenerci in salute.

Lo Specialista in Scienza dell’Alimentazione è sempre a disposizione per aiutare a comprendere quali siano le cause del nostro sottopeso e ad aiutarci a modificare le nostre abitudini alimentari per assicurare una facile e completa digestione dei cibi che assumiamo e migliorare la loro bio-disponibiltà cellulare, anche facendo ricorso, nei casi più severi, alla supplementazione nutrizionale più avanzata.

Dietoterapia Diabete

La scoperta di soffrire di diabete a volte coglie, in occasione di un controllo glicemico occasionale, di sorpresa persone che non sospettavano assolutamente di esserne affetti e che si trovano quindi ad affrontare un periodo di vita di grande preoccupazione e incertezza su come curarsi nel migliore modo possibile.

Moltissime sono le “informazioni e le disinformazioni” che si trovano sul web riguardo la terapia del diabete ma chi soffre di questa patologia metabolica sa perfettamente quanto sia difficile sapere quale cura sia più efficace per il proprio specifico caso personale.

Occorre naturalmente rivolgersi al medico di medicina generale per avere la giusta conferma della diagnosi e del tipo di diabete e non accontentasi della terapia farmacologica, infatti il diabete è la malattia metabolica più diffusa e la dietoterapia è cardine per tenere questa patologia in buon compenso, in modo da evitare le temibili complicanze del diabete stesso.

Vogliamo davvero evitare di sentirci deboli, accusare sudorazione e tremore, sintomi che in modo perentorio ed inequivocabile ci indicano un abbassamento di zucchero nel nostro sangue circolante? Vogliamo nel contempo evitare di accusare iperglicemia e rischiare addirittura il come iperglicemico, compiendo troppe trasgressioni a tavola?

La dietoterapia per il diabete è una vera e propria arte di equilibrio metabolico, molte infatti sono le variabili da considerare:


  • Gli orari di assunzione dei cibi.
  • La quantità di cibo assunto.
  • L’indice glicemico degli alimenti.
  • L’attività fisica e la sedentarietà nel corso della giornata e in rapporto con i cibi assunti.
  • La presenza di altre malattie e molti altri aspetti ancora …


Difficile, anche per il migliore dei medici di famiglia, riuscire a compensare metabolicamente in modo ottimale una persona che soffra di diabete semplicemente fornendogli una lista di cibi indicati, cibi controindica e cibi da assumere con moderazione!

Peggio ancora dare a coloro che soffrano di patologia diabetica una dieta standard, di un certo numero di chilocalorie stabilito a tavolino, in quanto sarà solo un foglio dattiloscritto in più che finirà ben presto nel cestino, senza apportare alcun beneficio al paziente che necessità invece di un serio compenso glicemico giornaliero.

Ricordiamoci che il diabete non causa di per sé dolore al paziente che ne soffre e che la vera malattia si manifesta in tutta la gravità che le è propria quando compaiono le complicanze:

  • Complicanze causate dal diabete agli occhi.
  • Complicanze causate dal diabete al cuore.
  • Complicanze causate dal diabete ai reni.
  • Complicanze causate dal diabete al cervello.
  • Complicanze causate dal diabete al microcircolo.


La dietoterapia per il diabete deve partire da un’accurata analisi delle abitudini alimentari del paziente, dal suo vissuto lavorativo e del tempo libero, dal modo e dalla tempistica di assunzione dei cibi, cercando di realizzare un piano dietetico personalizzato e non penalizzante dal punto di vista della piacevolezza a tavola.

La dietoterapia avrà successo soltanto analizzando insieme il terapeuta i momenti di successo e di trasgressione alimentare, rafforzando la motivazione alla modificazione delle scelte alimentare inefficaci e/o controindicate dalla patologia.

Lo Specialista in Scienza dell’Alimentazione è sempre a disposizione per affiancare il medico di medicina generale nella presa in carico del paziente diabetico, approntando una valida strategia alimentare che consenta non solo di ottenere un migliore compenso metabolico durante tutte le 24 ore, ma di rendere più efficaci i benefici effetti della terapia farmacologica del diabete.

Dietoterapia Ipertensione

L’ipertensione è una malattia insidiosamente diffusa tra la popolazione e rappresenta una problematica di enorme portata per la salute pubblica, che deve dunque essere affrontata con ogni arma curativa a disposizione, sia facendo ricorso alla terapia farmacologica, sia utilizzando la dietoterapia iposodica specifica e personalizzata per il paziente che ne soffra.

I dati di incidenza rivelano una diffusione tra gli adulti che supera il 20% dell’intera popolazione, inoltre questa malattia cronica rappresenta il principale fattore di rischio per mortalità nella popolazione mondiale, causando un sensibile aumento di comparsa di malattie cardiovascolari, che finiscono per colpire più di un miliardo di persone al mondo.

E’ importante sottolineare come scientificamente il rischio ipertensione non riguardi soltanto coloro che sono

francamente ipertesi ma, allontanandosi progressivamente dalla pressione considerata ottimale per lo stato di benessere, cresce progressivamente e si aggrava il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari.


Il medico di medicina generale è quotidianamente impegnato a curare i propri pazienti ipertesi, valutandone i fattori di rischio presenti e concomitanti, intervenendo con la terapia farmacologica mirata a controllare la malattia ipertensione, ma il medico di medicina generale non sempre raccomanda anche di intraprendere, fin da subito, una dieta iposodica specifica.

L’iperteso è spesso un paziente che presenta contemporaneamente altre malattie: non controlla il proprio peso corporeo, presenta obesità localizzata in regione addominale, glicemia mossa o francamente elevata, colesterolo elevato, trigliceridi alti ed altri fattori concomitanti ancora di patologie metaboliche.

Affinché la terapia sia veramente efficace occorre dunque combattere i diversi aspetti dell’ipertensione e questa battaglia positiva può essere condotta mediante una preziosa alleata della terapia farmacologica: la dieta iposodica a controllo lipidico.

Combattere l’obesità il sovrappeso, assicurare uno stabile controllo del peso corporeo nel tempo, assicura ottimi risultati e cambia in meglio la vita di coloro che presentano un rischio cardiovascolare elevato.

Controllare attentamente l’apporto di sodio, sostanzialmente limitando l’uso esagerato del sale da cucina, dei dadi per brodo, di prodotti conservati o prodotti con aggiunta di sale, fa davvero la differenza e mostra risultati sorprendenti nei pazienti ipertesi.

Assicurare un sufficiente apporto di potassio e di sali minerali quali magnesio, potassio, calcio, manganese, oligoelementi, è in grado di controbilanciare il potere ipertensiogeno del sodio e riesce a regolarizzare significativamente la pressione arteriosa nel soggetto che la presenti elevata.


Un controllo del colesterolo assunto con l’alimentazione, limitare i grassi saturi, prediligere i grassi insaturi, non eccedere in zuccheri a veloce assorbimento, sono consigli facilmente racchiusi nella dietoterapia per combattere l’ipertensione e il rischio cardiovascolare.

Ricordiamoci che molto sale da cucina è nascosto nei cibi, il pane ad esempio è ricco di sale, i cibi conservati in scatola lo sono molto più dei cibi surgelati. Oggi è possibile, in caso di ipertensione arteriosa, acquistare prodotti specifici a basso contenuto di sale: sono i prodotti iposodici, che riportano in etichetta il quantitativo totale di sale presente.

La dieta iposodica personalizzata consente di mangiare alimenti di gradevole sapore, prediligendo l’uso di erbe aromatiche al posto degli accentuatori di sapidità e consentendo di ottenere un progressivo miglioramento dei valori pressori rilevati.

Occorre ribadire il concetto di giusta terapia, in caso di ipertensione: farmaci e dieta non sono alternative di terapia ma si potenziano grandemente, conseguendo risultati di stabilità pressoria e di lotta ai fattori di rischio cardiovascolari connessi all’ipertensione stessa.

In molti casi, specie nei mesi primaverili ed estivi, il controllo sull’ipertensione ha maggiore successo; questo di deve al fatto che, con l’aumentare della temperatura ambientale, la vasodilatazione dell’organismo si dimostra un fattore positivo che potenzia efficacemente la terapia.

In estate spesso è possibile, seguendo scrupolosamente una buona dieta iposodica bilanciata in nutrienti, diminuire sensibilmente il dosaggio giornaliero della terapia farmacologica.

L’aspetto positivo si continua a rilevare anche all’arrivo dell’autunno e dell’inverno, stagioni caratterizzate da diminuzione della temperatura ambientale e quindi da vasocostrizione e tendenza a favorire un aumento della pressione arteriosa. Coloro che hanno seguito da tempo la dietoterapia iposodica, spesso mantengono anche in autunno e perfino in inverno, i bassi dosaggi di farmaci che avevano raggiunto in fase estiva, con un notevole risparmio di lavoro metabolico di smaltimento di farmaci a carico del nostro fegato e dei nostri reni.

In alcuni casi addirittura, il paziente che ha perso peso in eccesso, ridotto sensibilmente il consumo di sale, aumentato il consumo di frutta fresca e verdura fresca, ridotto l’apporto di colesterolo e grassi saturi, riesce addirittura ad ottenere un controllo pressorio stabile e soddisfacente senza più la necessità di assumere terapia farmacologica, semplicemente mantenendo nel tempo la corretta dietoterapia iposodica a controllo lipidico.

Lo Specialista in Scienza dell’Alimentazione è in grado di aiutare professionalmente il paziente iperteso a comprendere quali scelte alimentari errate possano aver causato l’insorgenza della malattia, ad attuare scelte mirate verso cibi a basso contenuto di sale, ad apprendere le procedure di cottura più opportune, i metodi di condimento e aromatizzazione che rendono sicura e piacevole l’alimentazione, anche in presenza di ipertensione.

Dietoterapia Dislipidemie

Quando osserviamo, in occasione di un controllo dei nostri esami ematici, valori alterati di Colesterolo e/o di Trigliceridi, dobbiamo avere ben presente che stiamo vivendo una condizione di serio rischio per la nostra salute, infatti colesterolo e trigliceridi, pur essendo elementi essenziali per la formazione di alcune componenti strutturali del nostro organismo, devono essere comunque presenti nella circolazione sanguigna in quantitativo ottimale.

Un aumento di livelli ematici di Colesterolo e/o Trigliceridi correla scientificamente con un rischio statisticamente maggiore di incorrere in malattie cardiache e della circolazione, motivo per cui ogni aumento dei valori di colesterolo e trigliceridi è meritevole di serio approfondimento diagnostico e di mirata terapia, sia farmacologica che dietetica.

Conoscere i cibi ricchi di colesterolo, evitare gli eccessi a tavola che possono causare accumulo di colesterolo e  trigliceridi, riportare le nostre abitudini nutrizionali in perfetto equilibrio rispetto a quanto indicato dalle Linee Guida per una corretta nutrizione, sono tutti elementi di grande aiuto nella prevenzione e nella cura delle dislipidemie.

Ci sono, dobbiamo prenderne atto, condizioni genetiche che predispongono all’aumento dei valori di Colesterolo e/o Trigliceridi e che possono essere risolti soltanto facendo ricorso alla terapia farmacologica più mirata, occorre però sottolineare che la dieta concorre per un buon 30% al pool globale lipidico totale, ragione per cui non è il caso di minimizzare i benefici effetti che una dieta equilibrata ed a controllo di lipidi può realizzare nel nostro organismo.

Lo Specialista in Scienza dell’Alimentazione è sempre pronto a lottare al nostro fianco, per evitare picchi di Ipercolesterolemia e/o Ipertrigliceridemia, in modo da informarci sui cibi controindicati, da assumere con la dovuta moderazione e sui fattori nutrizionali protettivi per il nostro organismo, per riportare i fattori di rischio a livelli più controllati e desiderabili per la nostra salute.

Dietoterapia Celiachia

La Celiachia o Intolleranza al Glutine è una forma molto diffusa tra la popolazione a causa della quale non si tollera il glutine, una proteina presente nel grano ed in altri cereali che risultano, proprio per questa presenza, assolutamente controindicati.

Nella persona intollerante al glutine che assuma alimenti che lo contengano, si osserva un progressivo danneggiamento delle pareti di rivestimento dell’intestino tenue, cui consegue una ridotta capacità di assorbimento di alcuni nutrienti essenziale per mantenere la buona salute dell’organismo ed in particolare di alcuni acidi grassi, proteine, carboidrati, vitamine e minerali.

Chi soffre di Celiachia ed assuma una dieta con presenza di glutine accusa diarrea, debolezza e astenia, perdita di peso, tendenza anemia, oltre a crampi addominali ed irritabilità nervosa. La malattia necessita, come cura risolutiva, la completa astensione, nella propria alimentazione, del glutine, in modo da far tornare l’intestino alla completa e normale sua funzionalità.

Oggi l’industria alimentare ha approntato tutta una serie speciale di alimenti “certificati senza presenza di glutine” e consente a questi pazienti di vivere in perfetto benessere, senza temere nessuna carenza nutrizionale, potendo contare su versioni speciali “gluten free” di cibi quali pasta, pizza, pane, dolci, e molti altri cibi speciali, che altrimenti non potrebbero assolutamente consumare in forma originale, appunto per la presenta del glutine.

Lo Specialista in Scienza dell’Alimentazione è sempre a disposizione di coloro che soffrano di Intolleranza al Glutine, per informare su quali cibi siano consentiti, controindicati e su quali prodotti speciali siano stati messi a disposizione dei pazienti Celiaci da parte delle industrie produttrici di alimenti, in modo da affrontare questa forma di patologia da intolleranza, con possibilità di scelta abbondante, diversificata e piacevole per il palato.

Alimentazione per Vegetariani

Molte sono le persone che, per ben motivata scelta, decidono di escludere totalmente la carne e altri alimenti di origine animale. Spesso la decisione comprende tutte le carni, tutti i tipi di pesci e i salumi, configurando la cosiddetta “Dieta Latto-Ovo-Vegetariana”, accettando in questo modo di mangiare sia il latte che lo yogurt che i formaggi.

Altre persone scelgono di essere vegetariani, ma nella variante “pesco-vegetariani” decidendo di escludere la carne ma accettando di consumare liberamente i prodotti della pesca.

Infine le scelte di seguire una dieta vegetariana rigorosa possono portare ad escludere tutte le carni, tutti i prodotti della pesca, latte, yogurt, formaggi, uova e addirittura il miele, in quanto prodotto da animali, si parla allora di scelta vegana.

Una considerazione generale si impone: più si riducono gli alimenti di derivazione animale a disposizione della dieta giornaliera, più sale il rischio di incorrere in carenze nutrizionali per la persona che segue quell’indirizzo alimentare, fino a giungere alle forme di dieta vegana stretta in cui diviene necessaria una supplementazione nutrizionale quotidiana mediante l’uso di integratori specifici.

Vediamo quali siano “le insidie”, vale a dire “le carenze alimentari” che possono minare la salute di coloro che decidano di passare ad una alimentazione vegetariana:

  • Potrebbero insorgere carenze di proteine ad alto valore biologico
  • Potenziali carenze di acidi grassi omega-3 ed a catena molto lunga
  • Rischio di carenze di sali minerali, in particolare Ferro, Zinco, Calcio
  • Rischio di carenze di vitamine, in particolare Vitamina D e Vitamina B12


Nelle diete vegetariane non solo occorre fare attenzione alla carenza di principi nutritivi contenuti negli alimenti che vengono assunti, ma anche, in presenza magari cospicua di un nutriente, occorre considerare l’effettiva capacità di assorbimento, da parte del nostro intestino, di quello specifico nutriente. La presenza infatti di molte fibre alimentari, nelle diete vegetariane, giunge infatti ad interferire negativamente sull’assorbimento intestinale di alcuni nutrienti essenziali e di questo occorre tenere debito conto, specie in caso di accrescimento corporeo, stati di malattia, stati di convalescenza, momenti di particolare impegno muscolare o di stress emotivo.

L’industria offre oggi, fortunatamente, una serie di prodotti a supporto della dieta vegetariana, ad esempio latte di soia, latte di riso, latte di mandorle, yogurt alla soia, bistecche di soia, cotolette di soia, hamburger di soia, tofu e molti altri prodotti ancora.

Vera “ancora di salvezza” inoltre, nelle diete vegetariane, sono i legumi, che forniscono proteine di valore biologico intermedio ma, se uniti con la pasta alimentare, completano e migliorano la qualità delle proteine presenti.

Le diete vegetariane non presentano, ovviamente, solo aspetti negativi, infatti il consumo di frutta, verdure e prodotti di origine strettamente vegetale consentono di essere meno a rischio di comparsa di diabete, ipertensione, cardiopatie, minore incidenza di neoplasie.

Occorre dunque ben programmare l’alimentazione vegetariana, in modo da assicurare, al nostro organismo, tutti i principi nutritivi essenziali per stare bene e lo Specialista in Scienza dell’Alimentazione è in grado, sia per il vegetariano che per il vegano di consigliare la dieta giornaliera e, quando fosse necessaria, la supplementazione alimentare che assicuri le migliori performance di energia e benessere.

Dietoterapia Stipsi

Dalla sensazione di lieve “pigrizia intestinale” fino ad episodi di “stipsi ostinata”, di tratta comunque di un sintomo fastidioso e molto diffuso tra la popolazione, che spesso tende subito ad utilizzare prodotti naturali e/o farmaci lassativi per risolvere questo disagio, senza interrogarsi se vi siano errori alimentari alla base del problema.

Spesso si fa immediato ricorso ai lassativi cosiddetti “irritanti”, affidandoci inizialmente a quelli a base di erbe o potenti sali che non risolvono assolutamente il problema stipsi ed hanno solo la caratteristica di generare dipendenza ed abuso di lassativi per tutta la nostra vita.

Infatti l’illusoria sensazione di “pancia finalmente vuota” che questi lassativi generano, innesca un ciclo vizioso per cui il soggetto, non rendendosi conto che l’intestino avrà bisogno poi di tempi fisiologicamente lunghi per riempirsi nuovamente e poi svuotarsi, ricercherà una nuova evacuazione dopo 3-4 giorni ma ciò non sarà possibile.

Inizia quindi un cattivo e prolungato uso di sostanze che sembrano risolvere il problema ma, a loro volta, lo creano e lo aggravano, non solo per la potenzialità irritativa sulla mucosa intestinale, ma soprattutto per l’irritazione psicologica che si crea in ogni giorno in cui non si sia ottenuta la “tanto attesa evacuazione”!

Occorre naturalmente far diagnosi ed escludere la presenza di malattie che siano all’origine della nostra stipsi. Risolto il quesito diagnostico con l’esclusione di patologie a carico del tratto digerente, il primo aspetto da ponderare è l’assunzione di sufficiente quantità di acqua, nella nostra giornata alimentare, in quanto una scarsa introduzione di acqua non consente di “attivare le fibre presenti nella nostra alimentazione”.

Un secondo aspetto chiave, come appena ora accennato, è assicurare la corretta presenza di fibre alimentari nella nostra dieta giornaliera ed in particolare di fibre alimentari insolubili. Proprio la contemporanea presenza di fibre alimentari insolubili e di acqua può normalizzare il transito intestinale e risolvere una buona quantità di stipsi che magari perduravano da tempo, facendoci dimenticare totalmente la dipendenza dai farmaci lassativi.

Importante è dunque poterci affidare allo Specialista in Scienza dell’Alimentazione per poter conoscere e correttamente abbinare i cibi integrali, la frutta, le verdure, i legumi, apportatori di fibre alimentari e valutare con lui il quantitativo ottimale di acqua da assumere nel corso della nostra intera giornata alimentare, per riuscire a sconfiggere definitivamente la stipsi con le buone abitudini alimentari quotidiane.

Dietoterapia intolleranze alimentari

Sempre più diffuse, le intolleranze alimentari vere o presunte, stanno riempiendo parecchie pagine dei giornale, dividono l’opinione pubblica nei dibattiti televisivi, per non parlare di Internet, dove troviamo tanti annunci che promettono la risoluzione di ogni disturbo dell’intero Pianeta semplicemente sottoponendoci ad un Test di Intolleranza Alimentare.

Abbiamo parlato di intolleranze “vere o presunte” perché a volte, un problema infiammatorio intestinale anche subclinico può minare la capacità selettiva di assorbimento da parte delle mucosa enterica e consentire quindi il passaggio, nel circolo sanguigno, di aggregati molecolari in grado di simulare un’intolleranza alimentare.

Occorre in primo luogo che sia fatta diagnosi di intolleranza alimentare con rigoroso metodo scientifico, non affidandosi a Test a volte dalla realizzazione fantasiosa e certamente di grande impatto mediatico ma non in grado di migliorare la nostra salute.


Esistono, ovviamente, anche “intolleranze vere e diagnosticabili”, quali l’intolleranza al glutine, al lattosio, al nickel e molte altre forme ancora. Occorre in questi casi seguire un iter diagnostico corretto e, una volta fatta diagnosi, evitare assolutamente i cibi controindicati, in modo da poter condurre una vita alimentare regolare e senza incorrere nella sintomatologia specifica per ogni tipo di intolleranza.

Nell’intolleranza al lattosio, si rileva un’attività enzimatica ridotta da parte della lattasi, l’enzima che, nella persona normale, è in grado di scindere il lattosio, uno zucchero semplice formato da 2 unità di zuccheri semplici (glucosio e galattosio). La mancata scissione del lattosio nei due zuccheri semplici glucosio e galattosio, comporta la fermentazione, da parte dei batteri presenti nell’intestino e causare crampi, dolori addominali anche intensi, meteorismo e flatulenza.


Alcune persone con intolleranza al lattosio sono talmente sensibili da non tollerare neppure una piccola presenza di lattosio nella propria alimentazione. Altre persone hanno una capacità, anche se piccola, della loro lattasi, di funzionare ed allora presentano la patologia solo se si sottopongono ad una alimentazione che ecceda una certa quantità di lattosio.


La dieta per intolleranza al lattosio consente di condurre una scelta alimentare equilibrata evitando i cibi ricchi di lattosio e/o facendo ricorso ai prodotti del commercio delattosati, appositamente studiati per chi soffra di questa forma specifica di intolleranza alimentare.

La Celiachia o Intolleranza al Glutine è una forma molto diffusa tra la popolazione a causa della quale non si tollera il glutine, una proteina presente nel grano ed in altri cereali che risultano, proprio per questa presenza, assolutamente controindicati. Nella persona intollerante al glutine che assuma alimenti che lo contengano, si osserva un progressivo danneggiamento delle pareti di rivestimento dell’intestino tenue, cui consegue una ridotta capacità di assorbimento di alcuni nutrienti essenziale per mantenere la buona salute dell’organismo ed in particolare di alcuni acidi grassi, proteine, carboidrati, vitamine e minerali. Chi soffre di Celiachia ed assuma una dieta con presenza di glutine accusa diarrea, debolezza e astenia, perdita di peso, tendenza anemia, oltre a crampi addominali ed irritabilità nervosa. La malattia necessita, come cura risolutiva, la completa astensione, nella propria alimentazione, del glutine, in modo da far tornare l’intestino alla completa e normale sua funzionalità. Oggi l’industria alimentare ha approntato tutta una serie speciale di alimenti “certificati senza presenza di glutine” e consente a questi pazienti di vivere in perfetto benessere, senza temere nessuna carenza nutrizionale, potendo contare su versioni speciali “gluten free” di cibi quali pasta, pizza, pane, dolci, e molti altri cibi speciali, che altrimenti non potrebbero assolutamente consumare in forma originale, appunto per la presenta del glutine.

Nell’intolleranza al nickel, lo Specialista in Scienza dell’Alimentazione sarà di grande aiuto al paziente, non solo avendo cura di informarlo sui cibi controindicati, da assumere con moderazione oppure liberamente, ma anche sull’uso di stoviglie che possono contaminare i cibi, durante la preparazione e la cottura, da non utilizzare da parte di coloro che soffrono di intolleranza al Nickel.

Nutrizione e sport

Fare attività fisica semplice, come camminare, salire e scendere le scale, ballare, implica una contrazione ed un rilascio muscolare che non possono avvenire se manca energia. A maggior ragione coloro che praticano attività sportiva amatoriale, durante la quale l’impegno muscolare è maggiore e più prolungato nel tempo, non possono sperare di ottenere risultati apprezzabili se compiono grossolani errori a tavola.

L’attività sportiva professionistica ha come cardine la corretta nutrizione e, per gli impegni sportivi più gravosi, le sedute prolungate di allenamento, le gare eliminatorie e le finali, spesso si ricorre ad integrazione vitaminica e di sali minerali per integrare le profuse perdite e mantenere altissima l’efficienza muscolare dell’atleta.

Anche tra gli sportivi, purtroppo, spesso vigono regole “fai da te” ad esempio molte persone, quando iniziano ad allenarsi, hanno talmente l’idea fissa di non dover appesantire lo stomaco, da giungere a non mangiare nulla, anche prima di sedute di allenamento prolungate e gravose.

Altre volte si ritiene, senza aver consultato nessun medico, che il proprio fisico affronti meglio la fatica muscolare con diete squilibrate in nutrienti, come se da soli, glucidi o protidi o lipidi, facessero vincere o perdere una gara.

Ecco dunque come mai, soprattutto tra i giovani e giovanissimi spesso si osservano veri talenti naturali non riuscire poi a progredire nella carriera sportiva e giungere ad essere dei campioni nella loro disciplina: senza la giusta alimentazione l’impegno agonistico non basta e i grandi risultati non possono arrivare.

Molti ritengono che l’utilizzo di integratori alimentari o prodotti proposti in vendita dall’industria per l’utilizzo sportivo bastino a sanare carenze o eccessi nutrizionali. In realtà dovremmo prima preoccuparci di imparare a mangiare correttamente, assicurare un approvvigionamento equilibrato di nutrienti al nostro organismo e solo in un secondo momento, pensare eventualmente se sia il caso di utilizzare una integrazione nutrizionale.

Lo specialista in scienza dell’alimentazione è sempre al servizio di quanti desiderino fare sport assicurando una buona alimentazione personalizzata e rivolta alle fasi di allenamento, gara, potenziamento, recupero, riposo e riossigenazione dei nostri muscoli, organi e apparati dopo la prestazione sportiva, sia essa amatoriale oppure agonistica.

STUDIO DIETOLOGICO DR. ROBERTO VERGANI


Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione
Via XXIX Maggio 34/a – 20025 – Legnano (Mi)


Per poter dedicare la migliore attenzione possibile ai problemi nutrizionali di ogni paziente, si riceve su appuntamento.

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